martedì 16 agosto 2016

nulla è neutro, soprattutto il web; pensando a Umberto Eco

per ricordarci che i "mi piace" di fb e quel che si vede nella home fasbucchiana, non è certo "neutro";
come ne "il grande fratello" di Orwell, la "drammaticità" non è certo "l'esser osservati e spiati" ma quanto, il venir "plasmati e formati" dalle immagini e "stili di vita" mostrati";
la grande "revolucion" Chavista, consisteva anche nelle "stanze bianche per il popolo", ovvero piccoli studi cinematografici, dove poter narrare la "vera" vita umana del popolo;
ricorderete,

il "giardino degli USA", in Chile il pugno di ferro e la dittatura di Pinochet, dopo l'omicidio del Presidente Allende, in Venezuela, quella psicologica delle "telenovelas", poi, esportata in tutto il mondo.
una riflessione puntuale del grandissimo semiologo Umberto Eco.
e intanto quotidiani e giornali li leggono sempre di meno e anche in quell'ambito vi è una "frammentazione" del pensiero, ancora più in evoluzione.
tutto nelle nostre mani, il saper discernere

Intervista a Umberto Eco, sotto il saluto ai suoi funerali
"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Parola di Umberto Eco che attacca così internet dopo aver ricevuto all’Università di Torino la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”. “Prima – ha detto Eco - parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
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ricordando il Maestro, il saluto della sua Milano



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